Se il peso è giusto, non hai bisogno della dieta. Oppure sì?
Spesso viaggia a mezz’aria la vecchia credenza che il normopeso non abbia bisogno della dieta. O di riflettere sulle proprie abitudini di vita.
“Quello è magro, può mangiare tutto ciò che vuole”.
Oppure
“Mia sorella non fa mai la dieta, lei è giusta di peso”.
Ora, considerando quello che noi Gifter intendiamo con “DIETA” (cioè corretta alimentazione, varia, personalizzata, ampia, rotatoria, correttamente distribuita nella giornata, senza cibi spazzatura, sostenuta dal movimento fisico, leggi anche “Il metodo GIFT ed i suoi benefici“), è abbastanza improbabile che qualcuno ne possa fare a meno e rimanere sano ed in equilibrio.
In sostanza, ESSERE NORMOPESO non vuol dire che SI E’ A POSTO!
Ragioniamoci un attimo.
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IL NORMOPESO CHE MANGIA MALE
Il fatto che non abbia problemi evidenti di peso, lo induce a pensare che il suo corpo superi le barriere fisiologiche ed i guai creati dal cibo di bassa qualità. Ma se mangi zuccheri, grassi idrogenati, alimenti manipolati ed industrializzati, il tuo organismo dovrà fare a meno di alcuni preziosi apporti nutritivi (carenza) e ti andrai a cercare problemi sul fronte lipidico e glicemico (qualità alimentare e salute).
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IL NORMOPESO CHE MANGIA TROPPO
Spesso è giovane e non ha mai avuto bisogno di diete. La Natura lo ha sostenuto finora, nonostante la poca cura di sé, con un metabolismo brucia-tutto. Ma questa protezione spesso non si prolunga in eterno. A 40-50 anni, con vita sedentaria, menopausa, qualche stress, si può iniziare ad accumulare peso. E si apre una parentesi del tutto nuova, per chi non ha mai dovuto affrontare la bilancia. Perché non imparare qualcosa prima?
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IL NORMOPESO CON LA PANCETTA
L’adipe accumulato a livello addominale, viene oggi riconosciuto come un fattore di rischio per una serie di patologie, specie a carico dell’apparato cardiovascolare. Non è un caso che nella definizione di Sindrome Metabolica, uno degli elementi da valutare per la relativa diagnosi sia proprio la “circonferenza addominale”. Ci sono una serie di tabelle con valori di riferimento. Ecco quella adottata dalla SIMI (Società Italiana di Medicina Interna) che fissa la soglia di pericolo su una circonferenza femminile di 88cm e una maschile di 102cm.
Certo, un normopeso non arriverà a questi volumi. Ma in ogni caso, se accumula sulla pancia, non è un buon segno.
Quindi, meglio misurare il girovita ed utilizzare anche il confronto con la circonferenza dei fianchi. Se il rapporto pancia/fianchi è alto (maggiore di 1 negli uomini e di 0,85 nelle donne), siamo in presenza di un accumulo di grasso.
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IL NORMOPESO CON LA RITENZIONE
Il fatto di avere un peso stabile, spesso spinge ad eccedere con cibi confezionati e saporiti. Ne risulta una spinta a trattenere liquidi, specie agli arti inferiori. Non è raro vedere anche ragazza giovani e magre alle prese con cellulite e gambe/caviglie gonfie. Oltre al danno estetico, si associa pesantezza nei movimenti, stato infiammatorio, difficoltà di circolazione, tendenza alla sedentarietà
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5. IL NORMOPESO CHE HA PERSO MASSA MUSCOLARE
Se una persona mantiene, lungo il corso della vita, un peso abbastanza stabile, ma ottiene questo “equilibrio” perdendo massa muscolare, si avrà un peggioramento della composizione corporea. I 60 chili dei 20 anni, a 50 anni possono essere 60 chili senza tono, con idratazione peggiorata e minor potere metabolico.
Come si misura la massa magra ed il livello metabolico?
Quindi, la stabilità del peso ha colpevolmente coperto una discesa dei livelli energetici e di attivazione metabolica. E purtroppo sappiamo che questo corrisponde ad un autentico invecchiamento biologico.
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In conclusione, anche se avete un amico normopeso che non si è mai informato sulla corretta nutrizione, consigliategli pure di iniziare a farlo! Tutti possono trarre benefici da un rapporto consapevole con il cibo.