La Barbie, icona dai piedi d’argilla
Barbara Millicent Roberts, oggi nota come la mitica Barbie, nasce il 9 marzo del 1959: alla fiera del giocattolo di New York viene venduta per 3 dollari. La produce la Mattel (da Mattson+Elliot, due amici produttori di case per bambole), che nasce, come nella migliore tradizione del self-made-man, in un garage.
La Barbie è quindi ultrasessantenne, eppure fino ad oggi ha rappresentato un ideale di bellezza femminile che ha influenzato le generazioni.
Purtroppo in un’epoca di crisi sulla propria immagine ed il dilagare di obesità, anoressia, e vari disturbi del comportamento alimentare, è oggi d’obbligo riflettere meglio su queste forme additate a modello.
La Barbie è un “modello” a cui aspirare?
Davvero le bambine devono puntare a somigliare a questa icona di bellezza ed eleganza? Rappresenta uno stimolo positivo? O piuttosto costituisce un termine di paragone assurdo ed anacronistico?
Ma accantoniamo pure le speculazioni in termini di morale e filosofia, e lasciamo la parola alla fisiologia: addirittura scopriamo che la Barbie… non è fisicamente possibile!!!
E non si tratta solo di vedere la distanza tra la Barbie ed una donna reale (cosa che potrebbe ovviamente rappresentare la distanza da un obiettivo, un modello a cui tendere, magari con intenzioni positive).
No, no, c’è molto di più!
La Barbie in centimetri
Se una Donna avesse le stesse misure della Barbie, come circonferenza, lunghezza e proporzione degli arti, allora non potrebbe camminare, né tenere oggetti in mano, né vivere, dato che dovrebbe fare a meno di parecchi organi interni!
Tutto è analizzato con precisione in questa immagine, un’infografica di Rehab.com, a cui ho aggiunto i commenti per renderla ancora più parlante.
Nella prima sezione, il confronto con una “Donna Americana Media”.
Nel terzo, le circonferenze della Barbie e la probabilità di trovarle in una popolazione reale, anche in rapporto ai valori di una modella e di un quadro anoressico.
Ma la più impressionante è la sezione 2, molto leggibile e chiara: ho illustrato punto per punto le misurazioni critiche, quelle che si rivelano INCOMPATIBILI CON LA VITA!
In particolare, la nostra povera Barbie
- avrebbe problemi a tenere su la testa
- non potrebbe sollevare oggetti pesanti
- non avrebbe abbastanza spazio nell’addome per tutti gli organi vitali che ci occorrono
- non potrebbe stare in piedi e camminare, ma solo gattonare.
Serve altro?
Quindi, non solo non ha senso valutarla come modello a cui tendere, ma addirittura può fare grossi danni per le persone (e grossissimi in particolar modo per le bambine!), che si trovano a lottare con il peso e con l’immagine di se stesse, a causa della propria fragilità e del pessimo rapporto con il cibo che caratterizza questi decenni.
https://www.rehabs.com/explore/dying-to-be-barbie/
https://www.focus.it/cultura/curiosita/barbie-le-sue-misure-sono-impossibili