Donne sempre a dieta: 4 amiche, 4 storie
Anna, Roberta, Giada e Sandy sono amiche da tanto. Come nei migliori stereotipi, sono sempre “a dieta“, cioè alla ricerca di una soluzione che le riporti (finalmente!) al corretto peso forma..
Seguiamo la loro ricerca, secondo metodi e tempistiche legate alla diversa indole di ognuna di loro.
Anna la tradizionalista
L’idea base: rispolverare una vecchia dietina di circa 10 anni fa, con cui aveva perso qualche chiletto su girovita e fianchi.
Il criterio è molto semplice e, purtroppo, va ancora alla grande: porzioni ridotte, cibi light, i grassi come nemico numero uno, l’uso di una bilancia tradizionale con rilevazione del solo peso, poca/nessuna attenzione all’attività fisica.
Colazione con 2 fette biscottate ed un velo di marmellata, a pranzo e cena insalata scondita e bistecchina ai ferri o fiocchi di latte magro. Ecco quello che l’aspetta per le prossime settimane.
Commento: una ipocalorica può aver fatto perdere chili in passato, su un organismo giovane ed attivo in modo spontaneo (cosa che ha compensato gli errori di questa dieta). Si sa, quando si è giovani il corpo perdona molto. Con gli anni, dovremmo aggiungere arguzia e consapevolezza. E puntare a perdere grasso, non chili.
Come va a finire? Nel giro di due giorni, passato l’iniziale sacro fuoco dell’asceta, tornerà la fame terribile, il senso continuo di privazione, il nervosismo che si riversa su sfortunati familiari ed affini.
Se riesce a tener duro potrà perdere i chili-obiettivo (almeno in parte) ma il prezzo sarà alto: la coercizione autoinflitta la lascerà nervosa, “più leggera” solo in termini di peso ma non, con grande probabilità, in termini di grasso. Anna non si è procurata un reale dimagrimento, cioè una perdita di massa grassa! Ha spaventato il proprio organismo dandogli pochissimo nutrimento ed inducendolo a liberarsi per difesa della parte più dispendiosa, cioè la massa muscolare. Nel giro di pochi giorni/settimane, Anna peserà meno, ma il suo metabolismo avrà ricevuto un segnale di abbassamento, in relazione alle misere 1000-1200 kcal introdotte. Ci sono quindi tutte le condizioni perché, tornando ad allargare anche di poco l’introito calorico (il classico “mantenimento”), Anna torni ad essere più grassa (cioè con più massa adiposa) rispetto a prima della “dieta”.
Roberta, ed il puzzle dei consigli
L’idea base è un “mix” di indicazioni di varia provenienza. Alcuni sono anche buoni consigli, presi singolarmente.
Da una cultrice della depurazione prende l’inizio della giornata, con un bicchiere di acqua calda e succo di limone. Per colazione tende a controllare le calorie, limitandosi a caffè o tè con poco zucchero di canna (ritenuto, a torto, più salutare) e 2/3 biscotti integrali. Ai pasti principali dissocia attentamente, basando il pranzo su un primo, verdura e frutta, e la cena su una fonte proteica con contorno e macedonia. Yogurt light per spuntino, molta acqua durante il giorno, poco olio rigorosamente extravergine d’oliva e la pratica di qualche ginnastica dolce 2 volte a settimana completano il quadro. Anche lei guarda solo l’ago del peso, quando sale sulla bilancia. Ha introdotto un po’ di attenzione al movimento ed alla qualità dei cibi.
Commento: una miscellanea di concetti affastellati in un insieme non corente. Un po’ di depurazione, controllo calorico, una base di dissociata, paura dei grassi, un po’ di attività fisica blanda.
Come va a finire? Probabilmente può resistere più di Anna ed averne anche qualche beneficio in termini di depurazione. Siamo però ancora lontani dall’agire con efficacia sulla parte grassa in eccesso. I pasti di soli carboidrati (colazione e pranzo) non sono il massimo per mantenere la calma glicemica. E l’attenzione al movimento fisico resta piuttosto carente di una parte aerobica veramente preziosa per uno stimolo metabolico importante.
Giada e le scelte etiche
L’idea base: più che cercare una “dieta dimagrante”, Giada fa delle scelte di fondo per l’alimentazione di ogni giorno. Ad esempio, può essere vegetariana. Niente carne o pesce, per le fonti proteiche attinge a uova, latticini e proteine del mondo vegetale: semi, legumi, prodotti ottenuti dalla soia (tofu, spezzatini ed hamburger vegetali) o dal glutine del grano, come il seitan. Il suo rischio più concreto è di non assumere una quota corretta di proteine nella giornata, aumentando la parte di carboidrati e quindi creando un piccolo squilibrio nell’assunzione dei nutrienti. E’ quindi importante che i suoi carboidrati siano integrali, per compensare almeno in parte questa carenza, e conditi con grassi di buona qualità per rallentarne l’assorbimento, moderando così il rialzo glicemico.
Oppure Giada può essere vegana. In questo caso, toglie dalla sua tavola anche tutti i derivati di origine animale, come i latticini, le uova ed il miele.
Oppure Giada è macrobiotica. La grande forza di questa impostazione alimentare è di sicuro l’accento posto alla qualità ed alla quantità del cibo, con grande valore assegnato ad alimenti freschi e non raffinati, alla frutta e verdura, ai cibi integrali e naturali, rimettendo finalmente l’alimentazione a cardine fondamentale della nostra salute fisica e serenità anche mentale. Di nuovo, però, deve curare il delicato bilanciamento tra alimenti proteici e alimenti ricchi di zuccheri.
Ed il movimento? Giada ama le camminate nei boschi, lo yoga, le ginnastiche posturali, anche con riferimento a tecniche orientali. Grande impatto a livello psicofisico, con buon approfondimento ed attenzione verso il proprio corpo. Qualche volta, magari, si potrebbe anche inserire qualcosa di più movimentato.
Commento. Ogni scelta etica è per me rispettabile. Ma più restringo il ventaglio nutrizionale, più devo essere bravo a “far funzionare” lo schema che adotto. Nel caso vegetariano/vegano, diventa interessante, ad esempio, l’aspetto proteico. Il rischio di non assumere abbastanza proteine nella giornata si fa veramente concreto. Le stime prudenziali dell’OMS consigliano almeno 0,8 / 1g di proteine per kilo di peso corporeo al giorno, il che corrisponde ad esempio per una donna di 55 kg a 3 porzioni così ripartite: 10-15 nocciole (es. a colazione), una fettina da 150g di carne o pesce a pranzo, 2 uova a cena. Dover coprire questo fabbisogno minimo con legumi o pasta o riso, ecc. vuol dire assumere nel frattempo un quantitativo decisamente troppo alto di carboidrati.
Come va a finire? Si rischia un basso apporto proteico, e la massa muscolare ne soffrirà un po’. Il dimagrimento, inoltre, se ho un eccesso di carboidrati, ne risulta ostacolato. Inoltre può esserci una certa tendenza a diventare intransigenti (con sè e con gli altri). Ma superando questi punti, il lavoro sulla qualità alimentare ci insegna sempre qualcosa di buono.
Sandy e le diete più strampalate su web e carta stampata
L’idea base: qui non c’è ed è proprio questo il pericolo! Sandy è la più esposta a pericolose influenze esterne, dettate da convenienze commerciali o mode del momento.
Se Paris Hilton reclamizza un alimento, si tufferà nella dieta totalmente monocibo, come il minestrone, la patata o la dieta dei limoni! Oppure partirà dal segno zodiacale alimentandosi solo con cibi adatti al proprio quadro astrale. Ma la settimana successiva seguirà la dieta dei colori, quella del sesso (dimagrimento garantito con specifiche posizioni), quella che prevede l’assunzione della polverina magica o della crema scioglipancia di marchiana memoria.
Sandy può anche praticare saltuariamente il digiuno, passando al proprio organismo un forte segnale di pericolo: per difesa, il nostro corpo si predispone all’accumulo e quello che Sandy mangerà in seguito sarà più facilmente destinato all’accumulo. L’attività fisica? Mah, forse potrebbe essere il caso di fare la sauna (si suda, ergo si pesa meno) oppure la pedana vibrante che a tutti gli effetti (dice la pubblicità) è in grado di sostituire in toto l’attività fisica.
Commento. Idee modaiole, senza un flusso di ragionamento, senza basi scientifiche. La sola speranza è che Sandy sia incostante, così da non mantenere troppo a lungo comportamenti dannosi.
Come va a finire? Può andare davvero male. Come detto, Sandy non sta facendo (nè cercando) un reale percorso di benessere.
Allora, che si fa?
Vuol dire che nessuna delle quattro amiche riuscirà a dimagrire? Se abbiamo del grasso in eccesso dobbiamo tenercelo?
Prima di tutto, sfatiamo l’esigenza della dieta del lunedì. Una corretta alimentazione possiamo costruirla giorno per giorno, valutando le nostre esigenze nutrizionali, guardando più a noi stessi come donne o uomini, adulti o ragazzi, sportivi o principianti, con corporatura compatta o longilinei, ecc. e non come semplici scatole nere dove c’è un’entrata ed un’uscita da valutare solo in termini calorici. Siamo sistemi dinamici, produciamo lavoro muscolare e calore, abbiamo una psiche che è legata al cibo in maniera strettissima, abbiamo legami atavici e sotterranei con il cibo.
Prima di tutto poniamoci il problema di valutare la nostra composizione corporea: la massa grassa, la massa magra, l’acqua intracellulare e quella di ritenzione. Se la composizione in adipe è eccessiva, dobbiamo inserire dei cambi nella nostra alimentazione! Non un fuoco di paglia che ci lasci più nervose o meno efficienti di prima, ma un modo nuovo di mangiare, da seguire sempre, con cibi freschi, cereali integrali armoniosamente abbinati a fonti proteiche, grassi di buona qualità in maniera moderata ma senza fobie.
E’ il ritratto di dietaGIFT.
La dieta è ogni giorno, per tenere sotto controllo il grasso corporeo e nutrire le masse muscolari anche con il corretto movimento.
Questa è la dieta che vogliamo e che potrà avvicinarci gradualmente, stabilmente e con un percorso consapevole e sereno, al nostro corpo ideale.