Dalla Russia con amore: la dieta Kousmine
Sapete che sono una convinta sostenitrice del Metodo Alimentare DietaGIFT (ed anzi faccio parte dello Staff GIFT nell’area Formazione ed Assistenza).
Proprio per questo, noi ProfessionistiGIFT continuiamo sempre a studiare, per informarci e crescesce. E quando trovo una “dieta” bella ed attenta ai valori di qualità e benessere, allora gioisco!
Quindi oggi vi parlo del Metodo Kousmine, che rappresenta una via alla dieta ed alla salute non propriamente “alternativa”, ma piuttosto “inclusiva”.
Stiamo parlando infatti di un metodo medico-scientifico che costituisce un arricchimento della visione occidentale rispetto al malato ed alla sua malattia. Il suo contributo è proporre un approccio a più livelli, per un’adeguata cura del terreno, in grado di potenziare la prevenzione e la risposta davanti all’insorgere delle patologie.
Curare “il terreno”, dunque!
Nei primi decenni del 900, si assiste al progressivo incremento delle patologie tumorali e di quelle degenerative. Il metodo Kousmine nasce dalle intuizioni di un’acuta dottoressa, appassionata ricercatrice per tutta la sua vita, esperta di medicina e biologia. Osservando questa nefasta escalation, la Kousmine lo mette in relazione al peggioramento delle condizioni di vita, specie in campo nutrizionale.
La sua famiglia era stata spinta dagli eventi storici a trasferirsi dalla natìa patria Russa fino in Svizzera, dove la giovane Catherine studia medicina e biologia, si laurea, e si trova ad approfondire l’area della salute pediatrica. Sembra che la morte di alcuni suoi piccoli pazienti oncologici l’abbiano portata ad interessarsi in modo particolare degli aspetti di sviluppo delle forme tumorali.
Nel corso dei suoi studi, un’alimentazione sana e semplice si evidenzia sempre più come protagonista attivo nel migliorare la capacità di difesa personale, con un effetto fattivo sia nella fase di prevenzione che di in quella di risposta alla malattia.
Oggi questo collegamento può sembrare già acquisito (anche se sempre non abbastanza sottolineato). Ma allora, nella comunità medica degli anni ’30 ‘40 era una posizione innovativa, dato che si era ancora presentata la problematica della cattiva nutrizione. Lo tsunami di cibo-spazzatura con cui combattiamo oggi (e che è peggiorato con il lockdown!) era ancora solo una timida, piccola onda.
Ma la Kousmine, con grande lungimiranza, aveva già suggerito un cambio di stile di vita in termini qualitativi, un approccio multistrato basato su 5 pilastri, che rimangono, ancora oggi, interessanti elemento di riflessione.
PRIMO PILASTRO: Alimentazione
Con il cibo forniamo al nostro organismo i mattoncini per realizzare quella continua ricostruzione alla base della funzione di rinnovamento del nostro organismo. Anche le strutture all’apparenza più solide sono soggette in realtà ad un incessante lavoro di smontaggio e ricostruzione. Prendiamo ad esempio la struttura ossea: le opposte funzionalità di osteoclasti ed osteoblasti (smontaggio-ricostruzione della matrice ossea) ci assicurano un rinnovamento continuo. Finché il processo avviene in corretto equilibrio ne risulta una struttura con giusto grado di rigidezza ed elasticità. Per questa funzione plastica, occorre dunque materiale di qualità, con varietà e corrette proporzioni: aminoacidi, minerali, vitamine, ecc. E la corretta alimentazione può fornirci tutto ciò in modo adeguato, al contrario del cibo spazzatura, che è scorretto e squilibrato.
Inoltre è importante che sia ben gestito anche l’apporto calorico, così da sostenere le uscite (consumi) e contemporaneamente preservare in modo ottimale le riserve, garantendo un buon equilibrio energetico.
Quindi, alimentazione corretta in qualità e quantità predispone alla corretta ricostruzione dei tessuti. Al contrario malnutrizione ed ipo/iperalimentazione aprono la porta a disfunzioni metaboliche e malattie degenerative.
Ecco un elenco di cibi SI e Cibi-NO secondo le indicazioni dietaGIFT
SECONDO PILASTRO: Acidosi e pH urinario
Uno stato di acidosi dell’organismo viene identificato come negato per l’organismo, con stati infiammatori a carico dei tessuti, aumento dei radicali liberi, ecc.
Tale valutazione viene fatta controllando l’acidità delle urine, test che può essere fatto in modo molto semplice ed in autonomia con le apposite cartine di tornasole disponibili in farmacia.
Il range indicato come ottimale per la salute è quello di un pH urinario che non scenda sotto il valore di 7 (valore ideale 7,3).
Nel metodo Kousmine, quindi, si è iniziato a limitare gli alimenti identificati come particolarmente acidificanti come le proteine animali (in particolare pesce, salumi, uova e formaggi stagionati, arachidi tostate, noci e banane).
Con successivi studi di approfondimento, però, si è visto che per fortuna il nostro organismo è dotato di sistemi tampone che tendono a mantenere il ph su valori fisiologici.
Tramite la respirazione, ad esempio, ed un corretto funzionamento renale, il nostro organismo è in grado di bilanciare in modo raffinato anche la fluttuazione del ph a livello sanguigno. Così ogni organo del nostro corpo avrà il livello di acidità adeguato per il corretto funzionamento, le funzioni metaboliche, la difesa dagli agenti microbici.
Quindi, oggi, chi segue e continua ed aggiornare il metodo Kousmine raccomanda una scelta varia, bilanciata, senza eccessi, che comprenda in modo positivo i cibi che contribuiscono ad una certa deacidificazione, come le verdure e la maggior parte della frutta, ma anche gli altri gruppi alimentari.
Sotto tutti gli aspetti questa è un’ottima indicazione nutrizionale, così la nostra dieta può essere più ricca e variata: avremo una bella presenza di vegetali (universalmente indicata da tutte le linee guida e consigliato delle Organizzazioni ufficiali che si occupano di salute), ed anche l’apporto di alimenti preziosissimi come i cereali integrali (ricchi di fibra e non raffinati), il pesce (specie quello che apporta grassi infiammatori omega3) ed i semi oleosi (con i loro grassi vegetali).
Terzo pilastro: IGIENE INTESTINALE
Quando parliamo di intestino, ci riferiamo ad una struttura articolata, deputata a funzioni indispensabili per la vita, a partire dall’assorbimento dei nutrienti, per continuare con la regolazione del sistema immunitario e la produzione delle molecole segnale che regolano l’umore.
Una lunghezza di circa 7 metri, una superficie di circa 30 metri quadrati che con le sue volute, ed i villi e microvilli diventa un’ara di assorbimento molto più estesa. La popolazione che lo abita è composta da 400-500 specie, per un peso di circa 1,5 chili. Abbiamo con loro un legame di simbiosi e reciproche interazioni, mutuamente vantaggiose per la vita.
Se questo nostro universo interno è in eubiosi, cioè vive in buon equilibrio, entrambi gli “individui” (cioè il nostro organismo ed il microbiota) interagiscono in modo dinamico e vicendevolmente vantaggioso.
La disbiosi, invece, è identificata da gonfiore, stitichezza o al contrario feci troppo frequenti e poco formate, dolori addominali, fermentazioni, malassorbimento dei nutrienti.
L’intestino diventa quindi un campo strategico su cui si gioca una partita decisiva per il benessere. Serve un’alimentazione ricca di fibre, con uso di carboidrati integrali, verdure crude, frutta con la buccia. Occorre poi una ricca idratazione per favorire il passaggio intestinale: abbondante assunzione di acqua, tisane, minestre, cibi liquidi.
Anche buone abitudini come un semplice auto massaggio ed attività fisica regolare sono aiuti per una corretta peristalsi che porti allo svuotamento quotidiano dell’alvo.
Oltre a queste raccomandazioni, nel metodo Kousmine si consigliano specifiche pratiche per aiutare ulteriormente l’intestino, come enteroclismi, lavaggio intestinale e idrocolonterapia. Il professionista (ad esempio il medico) potrà valutare singole specifiche esigenze per il ricorso a queste pratiche.
Ma noi, da parte nostra, possiamo adottare tutte le corrette abitudini quotidiane, così da raggiungere una naturale attività dell’intestino, in grado di autogestirsi benissimo (a meno di interferenze di patologie o nostri cattivi vizi).
Quarto pilastro: gli integratori
Con qualche semplificazione, si parla di integrazione quando ci sia la necessità di “completare” la nutrizione, perché non è sufficiente rispetto alle esigenze personali. Con una dieta varia, ricca ed equilibrata si riduce, fino anche ad eliminarlo, questo gap.
Ma è anche naturale trovarsi in situazioni o in fasi della vita che creino specifiche esigenze e che quindi consiglino un’integrazione. Sono fasi anche naturali, come gravidanza, allattamento, intensa pratica sportiva, o durante un cambio di stagione che ci trovi un po’ affaticati.
Inoltre dobbiamo anche arrenderci all’evidenza che il cibo che effettivamente portiamo alla bocca abbia perso una parte della proprio potere nutrizionale, come succede alla mela staccata dall’albero che viene trasportata, stoccata, acquistata ed arriva dopo qualche giorno (come minimo) nella nostra fruttiera.
La dott.ssa Kousmine aveva già colto questo impoverimento, peggiorato dall’industrializzazione progressiva, dall’uso di prodotti chimici in agricoltura e dalle coltivazioni intensive.
Alla dieta corretta quindi può essere utile aggiungere l’aiuto di antiossidanti (ad esempio bioflavonoidi, indoli, licopene), comprese le vit C ed A (ed il suo precursore betacarotene), vit D e del gruppo B, acidi grassi polinsaturi.
Quindi per contrastare la formazione di radicali liberi e di problematiche degenerative, un valido aiuto viene dai frutti rossi (ciliegia, mirtillo, uva), frutta giallo-arancio, pesci grassi, olio di girasole, lino e olio di pesce.
Consigli Kousmine: frutta rigorosamente di stagione, mangiata senza eccessi (150-250g al giorno), preferibilmente a colazione e tra i pasti (evitando il fine pasto), antipasto con una ciotola di insalata cruda (anche mista) e prevedere nel pasto anche un contorno cotto. Note particolari riguardano il consiglio di consumare crude anche le crucifere (cavoli, cavolfiore, ecc.) per sfruttare al massimo le loro proprietà nutritive e protettive. Le cotture consigliate sono quelle “più dolci”, come a vapore, il cartoccio con carta da forno, o con il sugo.
L’importanza di assumere con l’alimentazione anche buone dosi di vitamine del gruppo B viene tradotta con il consiglio di usare (anche in modo moderato) alimenti animali come uova o pesce, evitando quindi uno stretto vegetarianesimo.
Per i legumi, alimento davvero prezioso, si consiglia la cottura dopo un prolungato ammollo, in grado di attivarne la germinazione, rendendo più vive e disponibili i suoi apporti nutrizionali.
La dottoressa Kousmine ha previsto con lucido anticipo le possibili problematiche del peggioramento nello stile di vita che stava già avvenendo in quella prima parte del ventesimo secolo. Con questi 4 pilastri ha dato delle linee guida per supportare il sistema immunitario, con l’obiettivo di prevenire le patologie, oppure, una volta che queste si siano insediate, contrastarle al meglio.
C’è un quinto pilastro?
I medici che hanno raccolto la sua eredità ed hanno continuato a sviluppare le sue linee, oggi per regolare un sistema immunitario alterato possono avvalersi anche della Microimmunoterapia, specie nel corso di una patologia autoimmune.
Vengono utilizzate in dosi infinitesimali sostanze immuno-competenti di sintesi quali le citochine o altri fattori di regolazione immunitaria o gli acidi nucleici specifici del gene implicato nella patologia in questione in modo da modulare l’azione patogena in maniera positiva.
In alcuni casi quindi si parla di questo approccio come “quinto pilastro” da aggiungere ai 4 originari.
Attività fisica ed equilibrio psicofisico
Ci sono inoltre due linee che attraversano gli scritti e le ricerche della dott.sa Kousmine e cuciono insieme i suoi pilastri: dato che stiamo parlando di scelte profonde e stile di vita, non poteva mancare un occhio attento al movimento ed al benessere psichico.
L’attività fisica (da non confondere con lo sport) va praticata 30 minuti al giorno o per un totale di 150 minuti nell’intera settimana. Può comprendere il semplice cammino, il giocare, il Nordic Walking, il nuoto, la bici/cyclette, il fare giardinaggio o ogni altro stimolo che contrasti la sedentarietà e la pigrizia fisica e mentale. Chi ha poco tempo o qualche difficoltà nei movimenti, può ricorrere (per accumulare quei 30 minuti al giorno) a piccoli slot di 10 minuti, ne farà 3, con regolarità e consapevolezza. E si sarà fatto del bene.
Questo è un approccio utile, ma certo minimale. Oggi, le moderne “piramidi” del benessere consigliano un’ora di attività fisica al giorno, comprendendo tutto e con un minimo di apertura, si arriva facilmente alla conclusione che sia davvero alla portata di tutti!
Ed ognuno potrà trovare l’attività che lo faccia stare bene: camminare in silenzio o con la musica, respirare l’aria del bosco o del lungo mare, da soli o in compagnia, per condividere pensieri e relax. Il contatto con il terreno, l’ambiente, i profumi, l’aria, i raggi del sole sono doni che ci rimettono in sintonia con noi stessi, aiutandoci nel mantenere un buon livello di energia e benessere psicofisico, spesso minato dalla vita in ambienti chiusi, rumorosi, solitari.
Riflessione e vicinanza al metodo dietaGIFT
Il metodo Kousmine nasce dal timore di un’attenta studiosa, dallo sguardo solidamente rivolto in avanti, che vedeva dei segnali di cambiamento nello stile di vita. Purtroppo questa visione si è rivelata profetica, tanto che abbiamo assistito nell’odierna società occidentale ai guai prodotti da eccesso di ricchezza e disponibilità di cibo, aumento indiscriminato di alimenti manipolati e salati, progressiva industrializzazione e peggioramento delle abitudini di vita.
Nel corso del tempo, i medici che hanno raccolto l’eredità di Catherine Kousmine l’hanno via via allineata con le nuove conoscenze scientifiche, mantenendone però intatto lo spirito.
Ad oggi, il metodo Kousmine rappresenta un interessante approccio medico-dietetico, attento allo stile di vita e proattivo per la nostra salute. E con molti punti di contatto con il Metodo dietaGIFT!
In breve, le indicazioni sopra viste si possono condensare in:
– ricchezza di fibre: cereali integrali, legumi, semi oleosi, insalata cruda ad ogni pasto, verdure cotte e frutta (senza esagerare), seguendo l’offerta stagionale. Utile anche l’eventuale aggiunta di crusca (anche in modo graduale)
– equilibrio glicemico: non raddoppiare i carboidrati nel pasto (evitando l’abbinamenti come pasta+pane, oppure riso+patate). – condimento con oli polinsaturi (specie olio di lino) ed olio extravergine. Come alimenti inserire semi oleosi (specie chia e noci) e pesci grassi (salmone, sgombri, alici, sarde, aringhe).
– proteine: utilizzare sia proteine animali (pesce, uova, altticini da pascolo libero, yogurt), anche in modo moderato (per una corretta assunzione di proteine del gruppo B), sia vegetali (specie lupidi, soia e derivati, come il tofu, ma anche fagioli, piselli, lenticchie, fave, ceci, cicerchie), ed anche abbinando carboidrati e legumi per uno spettro più ampio di aminoacidi.
– Varietà alimentare, per attingere a varie fonti nutrizionali
– Da eliminare: zuccheri ad alto impatto glicemico e cereali raffinati, grassi idrogenati, trans, fritti, carni processate industrialmente e conservate, yogurt dolcificati, latticini da allevamento intensivi
– Stile di vita attivo, con movimento, sport o hobbies, così da coltivare le buone abitudini che ci tengono forti, attivi e protetti.
Da questa coraggiosa e lungimirante dottoressa, ancora oggi, ci giunge un messaggio quanto mai moderno ed attuale, che invitiamo tutti a raccogliere.
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