Calorie buone, calorie vuote, calorie stupide

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La caloria buona, la caloria vuote e la caloria stupida.
Dal punto di vista “energetico” sono del tutto identiche. Corrispondono cioè alla stessa “moneta spendibile”.
Quello che fa una differenza (e davvero immensa) è il valore nutrizionale ad essa agganciato.

CALORIE BUONE

Se l’alimento apporta un buon livello di macronutrienti (proteine, grassi, carboidrati) e di micronutrienti (vitamine e minerali) allora possiamo prenderlo in considerazione, per comporre una dieta salutare.
Parliamo in questo caso di “calorie buone”.
Fanno eccezione alcune sciagurate scelte di SEMAFORI CALORICI (che danno un brutto voto al parmigiano ed un buon voto agli alimenti con dolcificanti!!!). Ma in generale, in una scelta ponderata, è bene valutare la  QUALITA’ dei cibi non partendo dal mero contenuto calorico.
Nell’ottica dell’Alimentazione di Segnale, è importantissimo raggiungere la NORMOCALORICITA’ (quindi bilanciare le entrate e le uscite), ma scegliendo anche alimenti sani, ricchi di valore nutritivo, di sapori e di alto valore biologico, con effetto positivo sulle funzioni metaboliche del nostro corpo, che è una macchina viva.
Scheda degli alimenti secondo l'approccio dietaGIFT


CALORIE VUOTE

Si possono a ragione definire “vuote” quelle presenti in alcuni alimenti che mancano di altri apprezzabili apporti nutrizionali.
Come dire: se da quell’alimento togli la parte calorica… rimane ben poco di buono. O peggio, ci sono contorni anche negativi.
Ad esempio, le calore associate ad un alto contenuto di sale e di grassi cattivi.
Pensiamo alle patatine industriali.
Oppure alimenti con alto tenore di zuccheri pericolosi, conservanti e coloranti. E’ il caso delle bibite industriali, dei succhi zuccherati, dei tè pronti.
Un piccolo esempio: una lattina di queste bibite contiene circa 30 grammi di zucchero (l’equivalente di 5-6 bustine intere) a fronte di un apporto di fibre, amminoacidi essenziali, vitamine e minerali praticamente a zero!

Identico discorso per le caramelle: un cubetto di zucchero colorato che rimane un minuto in bocca e qualche mese, come si dice, appoggiato sul fianco.

Anche l’alcol rientra in questa casistica. Il contenuto calorico dipende dalla gradazione alcolica, che varia da valori minori (vino e birra), aumenta in cocktail e amari (in cui c’è anche l’aggiunta di zuccheri e spesso coloranti), per arrivare ai superalcolici (con gin e vodka siamo dal 40% fino ad addirittura il 90%!). L’etanolo fornisce 7kcal a grammo e non apporta nutrienti importanti per il nostro organismo. Anzi, impegna notevolmente il nostro fegato!

CALORIE STUPIDE

Sono quelle che assumiamo nei momenti sbagliati. Ad esempio sgranocchiando grissini mentre aspettiamo il pranzo. O quando carichiamo l’aperitivo di arachidi salate o taralli oliosi. Oppure il cioccolatino che aggiungiamo a fine pasto o che ci offrono con il caffè al bar : una coccola per la bocca, ma davvero “in più’”.
In questo caso, il problema non è tanto nella qualità del cibo che sbocconcelliamo, ma nel fatto che mangiamo per noia o per stuzzicare l’appetito, senza consapevolezza e senza considerare che andiamo ad accumulare prima del pasto vero e proprio. Ne avremo alla fine un carico eccessivo da vari punti di vista: sale, zuccheri, grassi e, appunto, calorie.
Se ci pensiamo bene, anche nei giorni di Festa, sono queste che dobbiamo limitare, per non ingrassare sotto Natale e Capodanno.

Via dunque dalla dieta le calore vuote e moderiamo seriamente quelle stupide.
Godiamoci invece le calorie buone, senza paura. Quelle ci fanno bene, ci danno energie da mettere in consumo, e ci nutrono.