Impedenziometria tricompartimentale: dati ed utilizzo
Andare oltre il concettto di “peso”, indagare a fondo la composizione corporea, è oggi un’esigenza sempre più sentita.
La scienza rende disponibili numerose metodologie, diverse per tecniche impiegate, costi, complessità e invasività.
In particolare, le tecniche invasive sono metodiche da applicare solo per particolari esigenze, ed in ogni caso con moderazione e gradualità, visto l’impatto sulla salute dello soggetto in esame.
A più alta complessità di indagine ci sono metodiche come la densitometria a doppio raggio X (DXA) o la risonanza magnetica nucleare (MRN).
Di grande interesse clinico, per la semplicità di esecuzione, facile replicabilità e assenza di invasività si pone la misurazione impedenziometrica tricompartimentale (*).
La studio dei diversi comparti, la loro reciproca proporzione e la loro evoluzione nel tempo forniscono molti riferimenti sul benessere, sullo stato di equilibrio, sulla risposta metabolica, sullo stato di infiammazione.
Con un’unica misurazione, l’impedenziometria fornisce un quadro molto interessante per valutare percorsi di dimagrimento, supportare allenamenti sportivi ed avere indicazioni sui livelli metabolici, la costruzione di massa muscolare, monitorare alcuni importanti stati infiammatori.
Una misurazione semplice, ripetibile, non invasiva.
La misurazione è semplice, dal punto di vista operativo:
- Una coppia di elettrodi viene applicata sul dorso della mano, ed una sul dorso del piede. Queste due applicazioni costituiscono un arco di trasmissione del segnale impedenziometrico, che comprende l’intera struttura corporea
- Tra gli elettrodi viene trasmessa una corrente debolissima e ad altissima frequenza (50.000 Hz), praticamente inavvertibile dal soggetto
- I diversi tessuti incidono in modo diverso sulla trasmissione del segnale. Il valore di impedenza corporea (diversa in base alla composizione corporea, in particolare tra grasso e magro) viene letto ed interpretato da un software altamente specifico
Vengono forniti rappresentazione grafiche e schermate numeriche che descrivono la composizione di tutti i distretti corporei.
Dati forniti
In modo del tutto non invasivo, quindi, e ripetibile con grande semplicità, l’impedenziometria tricompartimentale fornisce alla persona esaminata ed al professionista un quadro completo della situazione, che comprende:
• FAT o FM (Fat Mass)
La FM rappresenta la massa lipidica (trigliceridi) totale del corpo. La componente adiposa incide in modo limitato sul dispendio metabolico, con una percentuale intorno al 4%.
Da un punto di vista strettamente legato a salute e benessere, sono individuati dei “range” di valori corretti. Tale indicazione è identificata in ambito medico, come riferimento alla migliore aspettativa di vita.
Nel percorso DietaGIFT, noi assumiamo tale indicazione, considerando ideale una percentuale di grasso intorno al 20% del peso per la donna e del 12% per un uomo. In altre parole, se è vero che non esiste un un”peso ideale”, è altrettanto vero che è consigliato che quelle indicate siano le percentuali corrette di grasso sul peso totale dell’individuo.
• FFM o Massa Magra
La FFM (Fat-free Mass) rappresenta la massa ottenuta sottraendo dal peso il valore della FM. Essa è la somma di una serie di componenti: muscoli scheletrici (circa 40%), muscoli non scheletrici, tessuti magri e organi (circa il 35%), scheletro (circa il 10%).
• TBW
L’acqua corporea totale (TBW) rappresenta il 60-62 % del peso, nell’uomo di riferimento, e il 56-58% nella donna di riferimento. Essa è la componente principale della FFM. In condizioni fisiologiche corrette la percentuale sulla FFM può oscillare dal 67.4% al 77.5% (in base ad età e stato nutrizionale). In presenza di alterazioni, i valori possono uscire dal range di controllo, indicando disidratazione (stress fisico-ambientale) o, al contrario, sovra-idratazione (stato infiammatorio, ritenzione, ecc.).
• ICW – ECW
Il 60% circa dell’acqua totale è ripartita nello spazio intracellulare (ICW o Intra Cellular Water) e il restante 40% è extracellulare (ECW o Extra Cellular Water). L’ICW, essendo il costituente principale della cellula, è anche un indicatore della massa metabolicamente attiva dell’organismo (BCM).
Quindi, c’è un legame positivo tra acqua intracellulare e buona condizione muscolare. Una sua riduzione (o alterazione) può indicare perdita di massa attiva: può essere un passaggio graduale e fisiologicamente legato all’età, oppure una “sofferenza” indotta da stato patologico o dieta ipocalorica/ipoproteica o altra causa.
L’ECW comprende l’acqua interstiziale (14% del peso corporeo ), plasmatica (4%), linfatica (1%) e transcellulare (1%). Un’espansione di tali liquidi può indicare infiammazione o altra situazione di disagio che spinge il corpo a “trattenere acqua”.
Un eccesso di ECW è statisticamente associato anche ad un incremento della massa grassa, confermando il doppio legame tra ingrassamento (ed obesità) ed accumulo di liquidi.
• BCM e ICM
BCM, o body cell mass, costituisce la massa metabolicamente attiva.
E’ una delle componenti più determinanti della FFM, contribuendo con la sua ICW, i macronutrienti di cui è composta (protidi, lipidi e glicidi) e minerali intracellulari ed extracellulari (Potassio, Sodio, Cloro).
E’ la parte attiva, quella che svolge il lavoro cellulare, consuma ossigeno, produce CO2, determina in buona sostanza il costo del funzionamento metabolico.
La frazione ICM (40%) rappresenta invece la massa inerte della FFM, con costo metabolico nullo. In essa rientrano l’ECW e i minerali di struttura.
L’impedenziometria fornisce un quadro al servizio della persona
Quelle che seguono sono solo mie riflessioni personali, nate da questi anni di esperienza nell’approccio DietaGIFT.
Ora che la scienza ci mette a disposizione questi mezzi di indagine, sta al professionista inserirli adeguatamente in una scheda personale che abbia come obbiettivo il benessere e la ricerca di un corretto equilibrio tra i comparti, pur rispettando le diverse conformazioni fisiche.
Ed è importante che tutto ciò sia filtrato, valutato, inserito in un contesto.
La misurazione al servizio della persona, quindi, non il viceversa.
Ora sappiamo che esistono dei range (quindi degli intervalli, non “valori puntiformi”) rapportati alle migliori aspettative di vita e correlati ad una corretta armonia delle parti.
In quella direzione possiamo muoverci, con i corretti segnali di stimolo metabolico e di adeguata nutrizione.
Quell’approccio che per noi è costituito dall’Alimentazione e la Medicina di Segnale.
(*)Diverse aziende all’avanguarda forniscono i supporti per applicare questa metodica. Uno degli strumenti che possiede tutti i requisiti di precizione e affidabilità è strumento professionale BIA 101.
Per info, e condizioni di acquisto agevolato riservate ai PuntiGIFT, mandare una e-mail a formazione@dietagift.it